I fautori del “diritto” all’aborto, che si esprimono correntemente in ottima antilingua, parlano invece di atto sconsiderato. Proprio non capiscono come mai, davanti ad una legge che ti dà la possibilità di abortire adducendo “un serio pericolo per la salute fisica e psichica”, per una volta che il “serio pericolo” si pone per davvero, ci sia chi non ne voglia approfittare ostinandosi a rimanere mentalmente lucida.
E poi c’è chi dice: io non l’avrei mai permesso a mia moglie, non sono eroine né donne coraggiose, ma delle formidabili egoiste che con la loro scelta hanno reso vedovo il marito e orfani di madre i figli. Ma mentre pontifica dal suo pulpito piccino non si accorge che l’accusa che muove lo rispecchia appieno.