Di fronte alla tenacia della realtà, cioè nel suo mostrare che l’aborto clandestino non è stato affatto debellato, visto che permane nonostante la possibilità di abortire legalmente, ecco spuntare un nuovo mito più recente: se le donne tornano alla clandestinità è solo colpa dell’alto numero dei medici obiettori di coscienza che, non garantendo adeguatamente il “servizio” nelle strutture pubbliche, costringono le donne a fare da sé o a rivolgersi a medici e cliniche abusive.
In questo scritto ripercorrerò velocemente i due miti più antichi e i dati che li hanno inficiati, per poi concentrarmi, in particolare, sulla confutazione del terzo mito più recente. Analizzando varie fonti, traccerò l’identikit delle donne che si rivolgono alla clandestinità e delle motivazioni che le spingono in questa direzione, dimostrando che il supposto ritorno dell’aborto clandestino (in realtà non se n’è mai andato) non c’entra niente con l’obiezione di coscienza.