Il femminile in armi
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La relazione sulla 194 dedica specificatamente alle complicazioni la tabella n. 27 e un misero paragrafo di 13 righe “Complicanze immediate dell'IVG”, tuttavia, leggendo le 59 pagine che la compongono, si può individuare qua e là qualche altra scarna notizia e dato che riguarda direttamente le complicazioni dell’aborto. Si tratta nel complesso di un insieme di informazioni che rivela poco o nulla dell’impatto dell’aborto sulla salute della donna, ma che al contempo rivela invece molto della tendenza globale volta a minimizzare e occultare tutto ciò che mette in cattiva luce l’aborto indotto.
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L’epidemia di coronavirus ha dimostrato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto la questione dell’aborto indotto e, nello specifico, la tutela della salute psicofisica della donna, sia una questione ideologica.
L’auspicio è quindi quello che, quando l’emergenza coronavirus sarà terminata, si possa finalmente iniziare a fare un bilancio su ciò che è accaduto negli ultimi quarant’anni in Italia con la legalizzazione dell’aborto, dando finalmente il via a una non più procrastinabile revisione della legge 194/78. |
Il primo Rapporto ItOSS rivela: 18 donne si sono suicidate in Italia entro un anno dall’aborto indotto, in 10 Regioni italiane,
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Due studi italiani di record-linkage evidenziano la forte sottostima della mortalità materna in Italia, ma tacciono sulla mortalità correlata all’aborto indottoAgli studi italiani di record-linkage va sicuramente dato il merito di aver fatto finalmente chiarezza sulla reale incidenza della mortalità materna in Italia e di aver dimostrato che i certificati di morte da soli sono assolutamente insufficienti all’individuazione dei decessi associati alla gravidanza in maniera completa. Spiace tuttavia constatare che non si sia voluto fare il logico passo successivo, consistente nel calcolare l’MMR per ciascun esito di gravidanza, nonostante vi fosse la disponibilità dei dati per effettuare tale calcolo in entrambi gli studi. Ciò rivela una mancanza di volontà nel riportare questi dati che, verosimilmente, risulterebbero sfavorevoli all’aborto indotto e, al contrario, vantaggiosi alla gravidanza portata a termine e al parto.
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Ecco le cause
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Complicanze associate all’aborto indotto: il Ministero della Salute “dà i numeri”
Consultando le Relazioni annuali sull’Attuazione della legge 194/78 in cui il Ministro della Salute riepiloga tutti i dati degli aborti indotti, emerge in maniera netta ed evidente non solo una sottostima delle complicazioni correlate all'aborto indotto, ma anche uno scenario ancora più preoccupante, con la presenza nelle relazioni di dati incoerenti, in contrasto tra loro, non rilevati ed espressi in maniera troppo generica, nonché di informazioni mancanti e non adeguatamente specificate. Questo articolo è un riepilogo dettagliato di tutte queste incongruenze presenti nelle relazioni del Ministero della Salute. |
Aborti clandestini: miti e realtà
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L’aborto con l’RU486 può essere invertito.
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Il matrimonio porta ai figli, il matrimonio gay porta al business riproduttivo
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Le implicazioni dell’eterologa e dell’utero in affitto sui figli e sulla società: parlano gli specialistiLa fecondazione eterologa e la maternità surrogata hanno sui figli implicazioni bio-psico-sociali gravi e conseguenti ripercussioni sull’intera società.
Riportiamo in proposito le valutazioni di sei specialisti della salute psichica e di due esperti di bioetica... |
La rabbia e il dolore degli “orfani” dell’eterologa:
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LE SCHIAVE DEI “NUOVI DIRITTI” PROCREATIVI: racconti e testimonianze
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I pericoli taciuti della Fecondazione in vitro
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I Metodi Naturali sconfiggono la provetta su tutta la lineaI metodi naturali battono la Fiv su tutta la linea e costituiscono la miglior scelta per la realizzazione del bene comune perchè, al contrario della fecondazione artificiale, non hanno effetti collaterali per la salute di donne e nascituri; non baypassano il problema ma cercano di risolverlo alla radice; sono molto più efficaci in termini di ottenimento della gravidanza; non defraudano i genitori del ruolo fondante di datori di vita...
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I “nuovi mostri” della vita in provetta
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Le manovre, i ricorsi e le sentenze all’attacco
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Lo chiamano "grumo"Una volta, quando l’uomo e la donna si univano in intimità potevano generare un bambino. Oggi non è più così, uomini e donne non ne sono più capaci. Da quarant’anni a questa parte, per bene che vada, al massimo producono un “grumo”.
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FRAGILITA' FEMMINILE: l'impostura diventata leggeCos’è successo alle donne? Perché sono diventate così deboli e psichicamente fragili tanto che al primo sospetto di gravidanza vanno subito fuori di testa? Una vera emergenza sociale, questa sopravvenuta fragilità femminile, per cui gli ordinamenti giuridici hanno sentito la necessità di metterla per iscritto in una legge, rendendo lecito, al fine di curare le donne da questa gravissima malattia, l’uccisione del proprio figlio... |
Cambiare le parole non cambia il senso delle cose,
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A proposito di "Le canne non fanno male"
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Droga. A proposito di:
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La 194 ha fallito: l’aborto clandestino non è stato eliminatoLa motivazione principale che ha portato alla giustificazione della legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza è stata quella di porre fine al fenomeno dell’aborto clandestino. Attraverso una campagna mediatica esasperante e assillante,...
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La 194 ha fallito: anche l’aborto legale fa male alla salute delle donneL’altro obiettivo che la legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza doveva raggiungere, era quello di tutelare la salute fisica e psichica della donna posta di fronte ad una gravidanza indesiderata, e dai pericoli a cui costei sarebbe andata incontro nel sottoporsi...
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Il vero grande “successo” della legalizzazione dell'abortoLa verità è che la legalizzazione dell’aborto è stata una scelta sciagurata, che non solo non ha consentito di raggiungere l’obiettivo prefissato: sconfiggere l’aborto clandestino e i conseguenti pericoli per la vita della donna (male maggiore), ma ha addirittura permesso al male di espandersi oltre ogni misura e immaginazione...
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Nell'aborto, “diritto” fa rima con “profitto”La vera base d’appoggio dell’aborto non è il “diritto di scelta” e nemmeno la “salute della donna”. Queste due false motivazioni sono usate per nascondere la vera questione, e cioè che dietro all’aborto si cela un’enorme industria miliardaria...
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L’aborto fa male anche all’uomo, danneggiando gravemente l'identità maschileL’aborto colpisce anche il padre del bambino abortito, intaccandone l’essenza della mascolinità, e provocandogli conseguenze psicologiche varie, anche gravi...
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“Come uomo l’aborto
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Smascherate
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Eutanasia e suicidio assistito in Olanda:
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Eutanasia, Belgio:
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Rischi e abusi nei Paesi che hanno legalizzato l’eutanasia e/o il suicidio assistito
Negli Stati dove l’eutanasia e/o il suicidio assistito sono stati introdotti, non si è assistito unicamente all'innescarsi del meccanismo del piano inclinato, mediante il quale i confini per l’accesso alle pratiche eutanasiche si sono nel tempo progressivamente ampliati... |
Svizzera, suicidio assistito: una crepa è diventata una voragine
Nel panorama della morte on demand la Svizzera rappresenta un caso a sé: l’eutanasia attiva è punibile per legge anche se è la vittima che la chiede, mentre il suicidio assistito, pur non essendo mai stato legalizzato, è ampiamente praticato...
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L'eutanasia negli USA:
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La campagna australiana per l'eutanasia:
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Alla ricerca delle origini e del significato
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La Bellezza taroccata:
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“L’artista vive una peculiare relazione con la bellezza. In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del “talento artistico”. E, certo, anche questo è un talento da far fruttare, nella logica della parabola evangelica dei talenti.
Tocchiamo qui un punto essenziale. Chi avverte in sé questa sorta di scintilla divina che è la vocazione artistica – di poeta, di scrittore, di pittore, di scultore, di architetto, di musicista, di attore… - avverte al tempo stesso l’obbligo di non sprecare questo talento, ma di svilupparlo, per metterlo a servizio del prossimo e di tutta l’umanità”
(Lettera agli artisti – Giovanni Paolo II)
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