ABORTO: dalla parte delle donne
Le conseguenze dell'aborto sulla salute della donna di Lorenza Perfori Prefazione Dott. Prof. Giuseppe Noia Pagine: 167 Data di pubblicazione: aprile 2022 Prodotto dall'Associazione Provita & Famiglia Il libro è stato presentato in Senato il 27 aprile 2022 |
Indice:
Eutanasia e suicidio assistito
di Lorenza Perfori Pagine: 106 Data di pubblicazione: febbraio 2022 Prodotto dall'Associazione Provita & Famiglia |
Il male minore porta MALE
Come le politiche del male minore diffondono il male nella società di Lorenza Perfori Il saggio è stato pubblicato in 10 puntate (dal 27 ottobre 2015 al 29 dicembre 2015) sul sito internet dell'associazione culturale Libertà e Persona. Ed è disponibile sia su Libertà e Persona che qui di seguito (fare clic sui titoli dell'indice): Indice:1) “Male minore”, nuovo nome della barbarie?
Male minore e “nuovi diritti” legalizzati 2) Male minore e ABORTO 3) Male minore e FECONDAZIONE EXTRACORPOREA 4) Male minore e DIVORZIO 5) Male minore e CONTRACCEZIONE ARTIFICIALE Male minore e “nuovi diritti” reclamati 6) Male minore e MATRIMONIO GAY 7) Male minore e DROGA LIBERA 8) Male minore, EUTANASIA e SUICIDIO ASSISTITO 9) Male minore, EUTANASIA PASSIVA e TESTAMENTO BIOLOGICO 10) Conclusione Bibliografia, Filmografia, Articoli e Studi |
Per la salute delle DONNE
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La 194 ha fallito
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Scegliere la vita
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la_santa_allegrezza_-_francesco_agnoli_-_il_foglio_3_maggio_2012.pdf | |
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1) Lo chiamano grumo
“Una volta, quando l’uomo e la donna si univano in intimità potevano generare un bambino. Oggi non è più così, uomini e donne non ne sono più capaci. Da quarant'anni a questa parte, per bene che vada, al massimo producono un “grumo”.
Questa scoperta ha, fin da subito, avuto un forte impatto sulla salute delle donne, le quali hanno iniziato a soffrire di vari problemi fisici e psichici. Per scongiurare questo serio pericolo per la loro salute, nel maggio 1978, il Parlamento italiano ha approvato la legge 194, con la quale consentiva l’eliminazione dei pericolosi agglomerati cellulari. In questo modo si uniformava a quanto era già avvenuto in altri Paesi del mondo, che avevano già legiferato in materia allo scopo di scongiurare l’epidemia.
Questa scoperta ha, fin da subito, avuto un forte impatto sulla salute delle donne, le quali hanno iniziato a soffrire di vari problemi fisici e psichici. Per scongiurare questo serio pericolo per la loro salute, nel maggio 1978, il Parlamento italiano ha approvato la legge 194, con la quale consentiva l’eliminazione dei pericolosi agglomerati cellulari. In questo modo si uniformava a quanto era già avvenuto in altri Paesi del mondo, che avevano già legiferato in materia allo scopo di scongiurare l’epidemia.
La prima parte del libro restituisce a questo miliardo di “grumi” la dignità di figli, raccontando della loro, seppur breve, vita dentro il grembo materno. Una vita iniziata con il concepimento e, immediatamente dopo, proseguita con una comunicazione silenziosa con la propria mamma (“cross talk”) grazie alla quale i piccoli hanno potuto impiantarsi in utero e continuare la crescita. Si vedrà, settimana dopo settimana, l’avanzare dello sviluppo, con la formazione degli organi interni e le parti del corpo, fino a giungere alla dodicesima settimana di vita, la data entro la quale alla maggior parte di loro è stata strappata la vita a causa dell’aborto volontario.
Le immagini si fermano qui. Quel miliardo di bambini non c’è più. Per noi che, invece, ci siamo, per noi che abbiamo avuto più fortuna, rimane il compito di lottare in loro nome e in quello di tutti i bambini che continuano ad essere uccisi grazie a leggi di Governi inique e immorali.
Le immagini si fermano qui. Quel miliardo di bambini non c’è più. Per noi che, invece, ci siamo, per noi che abbiamo avuto più fortuna, rimane il compito di lottare in loro nome e in quello di tutti i bambini che continuano ad essere uccisi grazie a leggi di Governi inique e immorali.
2) Fragilità femminile: l’impostura diventata legge
“Cos'è successo alle donne? Perché sono diventate così deboli e psichicamente fragili tanto che al primo sospetto di gravidanza vanno subito fuori di testa? Una vera emergenza sociale, questa sopravvenuta fragilità femminile, per cui gli ordinamenti giuridici hanno sentito la necessità di metterla per iscritto in una legge, rendendo lecito, al fine di curare le donne da questa gravissima malattia, l’uccisione del proprio figlio in grembo.
Eh sì, proprio così è scritto all'art. 4 della nostra legge n. 194: la donna può interrompere la gravidanza qualora accusi circostanze che comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica e psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito..."
Eh sì, proprio così è scritto all'art. 4 della nostra legge n. 194: la donna può interrompere la gravidanza qualora accusi circostanze che comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica e psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito..."
La seconda parte del libro confuta questa presunta fragilità psico-fisica femminile che negli ultimi decenni sembra aver colpito in maniera endemica il genere femminile che si trovi a fare i conti con una gravidanza inaspettata.
Attraverso riflessioni sia laiche che religiose, analisi sociali, e testimonianze limpide ed eloquenti, si vedrà che la fragilità femminile sancita dall'art. 4 della legge 194 è, in realtà, un’autentica menzogna che non fa onore né al “genio femminile” né alla dignità della donna.
Attraverso riflessioni sia laiche che religiose, analisi sociali, e testimonianze limpide ed eloquenti, si vedrà che la fragilità femminile sancita dall'art. 4 della legge 194 è, in realtà, un’autentica menzogna che non fa onore né al “genio femminile” né alla dignità della donna.
3) Cambiare le parole non cambia il senso delle cose, né il cuore
“Negli ultimi decenni il politically correct ha provveduto a tirare a lucido una serie di vecchie parole, sostituendo il linguaggio antiquato con una nuova terminologia scintillante e rassicurante.
La correttezza politica ha, altresì, trovato un fertile terreno nell’incontro tra biologia umana e diritti, legando i due in un robusto sodalizio. Qui si è sviluppata una strategia culturale all’avanguardia, volta a manipolare la percezione pubblica sulle grandi questioni della vita, sia cambiando nome alla realtà, sia rovesciando il significato delle parole…”
La terza ed ultima parte del libro è un viaggio all’interno di questo nuovo linguaggio che, adottando una terminologia rinnovata e rassicurante, riesce a fornire un’immagine artefatta della realtà al fine di poter fare tutto ciò che pare e piace.
Attraverso numerosi esempi si vedrà come l’antilingua abbia trovato un terreno molto fertile nelle più cruciali e fondamentali questioni bioetiche, permettendo ai nemici dell’uomo e della vita di prevalere e sopraffare i deboli e gli indifesi. Ristabilire la verità, riconoscendo e denunciando l’imbroglio di questa chirurgia plastica linguistica, di questo restyling lessicale, diventa allora il primo passo da compiere in vista della riaffermazione della cultura della vita e del bene. La promozione della vita non può che fondarsi sulla realtà e quindi col ricominciare a chiamare le cose con il loro nome.
Attraverso numerosi esempi si vedrà come l’antilingua abbia trovato un terreno molto fertile nelle più cruciali e fondamentali questioni bioetiche, permettendo ai nemici dell’uomo e della vita di prevalere e sopraffare i deboli e gli indifesi. Ristabilire la verità, riconoscendo e denunciando l’imbroglio di questa chirurgia plastica linguistica, di questo restyling lessicale, diventa allora il primo passo da compiere in vista della riaffermazione della cultura della vita e del bene. La promozione della vita non può che fondarsi sulla realtà e quindi col ricominciare a chiamare le cose con il loro nome.